Poeta statunitense di lingua francese. Figlio di un diplomatico, durante
l'infanzia soggiornò con il padre a Parigi, dove studiò ed ebbe i
primi contatti con il movimento simbolista, legandosi soprattutto a Ghil.
Rientrato in patria nel 1884, frequentò le lezioni di Giurisprudenza e si
impegnò politicamente nel nascente movimento socialista. Nel 1888,
però tornò a Parigi, dove si stabilì definitivamente nel
1892. La sua raccolta d'esordio (
Les Gammes, 1887), pur mostrando una
ricerca simbolista influenzata per musicalità da Verlaine e nell'uso del
metro alessandrino da Ghil, lo segnalò in particolare per il suo innato
lirismo. Teoricamente convinto di un dovere, da parte del "poeta-vate" di
ricordare all'uomo la Bellezza,
M. riteneva la poesia espressione di un
pensiero ma soprattutto di una musica, cioè del "canto delle cose".
Propugnò la completa libertà dell'arte (da ciò l'assenza di
preoccupazioni di carattere sociale dai suoi componimenti) e preferì
tematiche intimiste e umanitarie legate ad un profondo sentimento della natura e
del volgere del tempo. Fu autore di numerose traduzioni inglesi di poeti
francesi tra cui Baudelaire e Mallarmé. Fra le sue raccolte poetiche
ricordiamo:
Fasti (1891),
Poemetti d'autunno (1895),
Poemi
(1897),
Le quattro stagioni (1900),
Una voce nella folla (1909)
(Hempstead, New York 1863 - Versailles 1915).